Chi è attento ad una vita sana e salutare non può ignorare l’ultimo trend in cucina, ovvero il forno ad incasso che integra la cottura a vapore. In questa guida ve ne spieghiamo il funzionamento, mettendo in luce tutti i vantaggi.
I benefici della cottura a vapore sono ormai noti a tutti. Forse però non tutti sanno che esistono nuovi strumenti, oltre ai tradizionali apparecchi, per cuocere gli alimenti sfruttando le proprietà benefiche del vapore. Scordatevi per un attimo la solita pentola a pressione, la vaporiera elettrica e – per chi è più tecnologico – il microonde. Oggi la cottura al vapore si fa anche in forno, forse anche meglio. Non ci credete? Vediamo insieme cosa sono i forni da incasso a vapore e quali vantaggi apportano alle nostre abitudini in fatto di alimentazione e di preparazione dei cibi. Se amate una cucina saporita, ma allo stesso tempo sana e dietetica, vi accorgerete probabilmente di non poterne fare a meno.
Come funzionano i forni a vapore?
Esistono sostanzialmente due tipologie di forni a vapore: i modelli totalmente a vapore (che prevedono solo questa modalità di cottura) e i modelli combinati (definiti anche a funzione multipla) che coniugano la metodologia tradizionale termo-ventilata (ad aria calda) a quella a vapore per trasmettere calore ai cibi. Nel secondo caso, è possibile scegliere l’opzione di cottura migliore tra le due oppure una combinazione di entrambe, a seconda della pietanza che si deve cuocere e del risultato finale che si vuole ottenere.
Ma da dove fuoriesce il vapore? Nella maggior parte dei casi, il forno dispone di un serbatoio, posizionato di norma lungo le pareti laterali, che va riempito di acqua prima dell’utilizzo. Accendendo l’apparecchio, si attiva una piccola caldaia interna che scalda l’acqua per poi “vaporizzarla” nel vano attraverso una ventola, cuocendo così in modo uniforme e costante gli alimenti collocati all’interno. In altri modelli, l’acqua viene invece presa direttamente dall’impianto idrico della cucina. La temperatura di cottura del forno a vapore è variabile e personalizzabile a seconda delle esigenze: se lo si usa escludendo la modalità termo-ventilata, si gode del vantaggio di poter cuocere anche a basse temperature (all’incirca tra 30° a 100°C) in tempi ridotti, con un impatto positivo sui consumi energetici.
Per quanto riguarda la pulizia dell’elettrodomestico, un forno a vapore è spesso un forno pirolitico, dotato cioè di un sistema autopulente avanzato. La pirolisi è, infatti, un processo che porta il forno a temperature altissime, tali da carbonizzare lo sporco e i residui di cibo presenti sulle superfici interne, pulendo ed igienizzando tutto il vano cottura senza l’impiego di detergenti o di agenti esterni.
Forni a vapore: i vantaggi
Utilizzare un forno dotato di cottura a vapore consente di mantenere inalterate le proprietà nutritive e organolettiche dei cibi (come vitamine e minerali) e allo stesso tempo di assaporare appieno l’aroma degli alimenti senza l’aggiunta di grassi o condimenti abbondanti. Grazie al vapore, le pietanze restano infatti più morbide e succose (in quanto i liquidi naturalmente contenuti nei cibi non vengono “asciugati” dall’aria calda del forno), quindi sono anche più gustose. E non stiamo parlando soltanto di verdure.
La cottura nel forno a vapore è indicata anche per il pesce e la carne, che necessitano di essere croccanti e dorati all’esterno, ma umidi e teneri all’interno. Inoltre, questa tecnica va molto bene per la cottura di pane, pizze, focacce e torte, alimenti per i quali l’umidità è un elemento importante per una lievitazione perfetta. I forni a vapore, infine, sono ideali per “rigenerare” gli alimenti, cioè per scaldare i cibi già pronti senza seccarli e indurirli. Pensate alla lasagna che vi avanza dal pranzo della domenica: in pochi minuti, anche nei giorni successivi, potrete mangiare un piatto di pasta morbida e filante come appena fatta.